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Stage Psicologia UniCh – Ida: “E’ stata per me la prima esperienza formativa e durante la quale ho capito quale potrà essere il mio ruolo lavorativo in futuro…”

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La Fondazione Papa Paolo VI è ormai da anni convenzionata con diversi Atenei su tutto il territorio nazionale: giovani professionisti che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro o che perfezionano il loro percorso formativo di studi, scelgono quotidianamente il nostro Ente per crescere sia nelle proprie capacità e abilità, ma anche umanamente tramite un  rapporto vicino e continuo, a volte duro, ma sempre costruttivo, con la sofferenza e con chi ha bisogno di cure, attenzioni, e soprattutto di Amore.

Nel quotidiano scambio reciproco con questi giovani operatori, anche il personale tutto della Fondazione trova motivo di nuovo e fresco slancio nonché di confronto con le giovani generazioni e raffronto con percorsi sempre più specifici e realtà universitarie sempre più formative che sono sicuramente da stimolo nell’operare di ogni giorno.

Al fine di essere compartecipi tutti nel cammino con gli atenei e i giovani studenti laureandi, abbiamo chiesto alla Dott.ssa Ida Mariano, laureanda magistrale in Psicologia dello Sviluppo presso l’Università di Chieti, di raccontarci le emozioni e i vissuti, nonché gli insegnamenti appresi, frutto del suo stage svolto presso il Centro Sant’Agostino di Chieti. Testimonianza, la sua, che può farci riflettere sicuramente sull’importante compito che abbiamo nel dare Veri input e autentici stimoli ai giovani professionisti di domani.

Michele Ciani

 

 

Il 3 Giugno 2019 ho iniziato lo stage presso la fondazione Paolo VI, nella sede del centro Sant’Agostino.

Frequento il corso di laurea magistrale in psicologia dello sviluppo all’Università “Gabriele D’Annunzio” di Chieti, che prevede, nel piano di studi, il raggiungimento di alcuni crediti attraverso uno stage di 100 ore.

La frequenza dello stage consiste in un’alternanza studio-lavoro, che ha l’obiettivo di introdurre gli studenti in quello che in futuro rappresenterà l’ambiente lavorativo, ricco di impegni, responsabilità e orari da rispettare.  

Tra le strutture convenzionate, ho personalmente scelto la fondazione Paolo VI, perché la sua descrizione ha subito attirato la mia attenzione. Una struttura che pone al centro del suo lavoro l’individuo nella sua completezza, avvalendosi di un’equipe multidisciplinare qualificata, in cui le figure professionali intervengono nell’iter riabilitativo con un approccio globale.

Durante le ore di stage, sono stata affiancata alla psicologa del centro, la dottoressa Roberta Nicolò, con la quale ho instaurato fin da subito un ottimo rapporto.

È stata una esperienza davvero formativa, in quanto, proprio insieme a lei, ho avuto l’opportunità di osservare valutazioni, colloqui e terapie che mi hanno dato la possibilità di capire l’importanza del lavoro dello psicologo con i bambini che presentano disturbi del neurosviluppo, ma anche con le loro famiglie.

Ho potuto osservare, infatti, come spesso è proprio il lavoro condotto in sinergia con i genitori, gli insegnanti e le persone più vicine al bambino, ad avere effetti più efficaci e a lungo termine nel tempo. Il centro, inoltre, è dotato di un vasto archivio testistico contenente una varietà di test e questionari utilizzabili nelle valutazioni (cognitive e adattive) dei bambini; qui ho potuto consultare protocolli e manuali, finora studiati nei corsi all’università, rendendomi conto così della praticità delle nozioni apprese finora solo in teoria.

Inoltre, frequentando la fondazione, ho avuto la possibilità di osservare il clima sereno e solidale presente tra le diverse figure professionali del centro (assistenti sociali, logopediste, TNPEE); la collaborazione tra loro permette un ottimo lavoro con i bambini e una continuità tra le terapie e i trattamenti svolti.

È stata per me la prima esperienza formativa che mi ha permesso di affacciarmi al mondo del lavoro facendomi capire davvero quale potrà essere il mio ruolo lavorativo in futuro, ma soprattutto l’importanza del dover rispettare degli orari e delle responsabilità, sia nei confronti dei pazienti, che dei colleghi, per istaurare con loro un rapporto di rispetto e formazione reciproca.

 

 Ida Mariano

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